La città sta diventando una metropoli.
La Barcellona scomparsa non è vista con lo sguardo della nostalgia, ma con una tensione che è palpabile tra la città preindustriale, la città storica che vuole liberarsi dei suoi vincoli fisici e sociali, la città che Ildefonso Cerdà aveva immaginato come un territorio virtualmente allargato all’Europa intera. Questa tensione è costitutiva della città che per questo non può fare a meno della memoria, che non è memoria di informazioni, ma memoria di significati che variano sulla base di una costante e dinamica attività di attribuzione di significati sempre nuovi determinati dai richiami del progetto della città.

La ricerca di Giacomo Alessandro è interessante e utile per questo senso progetto.